Comunicato Stampa

Comunicato Stampa n. 60 IMPRESE FERRARA: IL TERZO TRIMESTRE 2025 CHIUDE CON 61 ATTIVITA’ IN PIU

Guberti: “Gli imprenditori sono traino della nostra economia e concorrono al benessere del territorio, alla coesione interna, alla sua capacità di competere e, dunque, alle prospettive del futuro. Per questo vanno supportate sostenendo gli investimenti e rimuovendo i tanti ostacoli che ne frenano lo sviluppo.
Forte spinta da Società di capitali e settori ad alta specializzazione. In espansione la maggior parte dei comparti di attività

Il sistema imprenditoriale ferrarese mostra un rafforzamento della sua vitalità nel trimestre estivo 2025. Tra luglio e settembre, l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio registra, sulla base dei dati Unioncamere/InfoCamere, un saldo positivo di 61 attività economiche, risultato della differenza fra 358 nuove iscrizioni e 297 cessazioni di attività esistenti, in miglioramento rispetto al risultato di un anno fa (-11 unità). Al saldo corrisponde un tasso di crescita dello 0,19%, in crescita quindi rispetto al -0,03% registrato nello stesso periodo del 2024. La dinamica complessiva continua a riflettere una crescita trainata soprattutto dalle imprese costituite in società di capitale (che determinano quasi il 60% della crescita) e da quelle operanti nei settori dei servizi, mentre persistono le difficoltà tra le imprese del settore primario. Lo stock complessivo di sedi di imprese, è risultato pari a 31.739, cui si aggiungono 8.014 unità locali, per un totale di 39.453 attività.

“Gli imprenditori – ha sottolineato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna - sono traino della nostra economia e concorrono al benessere del territorio, alla coesione interna, alla sua capacità di competere e, dunque, alle prospettive del futuro. Imprese attente al benessere delle famiglie dei dipendenti, che hanno a cuore i propri fornitori e clienti, che spesso rinunciano ai potenziali benefici di una delocalizzazione produttiva in paesi a più bassi costi di produzione, anche per senso di responsabilità nei confronti delle proprie comunità. Per questo – ha concluso il presidente della Camera di commercio - vanno supportate sostenendo gli investimenti, rimuovendo i tanti ostacoli che ne frenano lo sviluppo e promuovendo un contesto amministrativo più semplice e digitale attraverso la costruzione di un sistema di relazioni stabile e coordinato tra istituzioni, associazioni di categoria e investitori”.

Per quanto riguarda le forme giuridiche, il motore della crescita rimane rappresentato dalle Società di capitali, che in questo trimestre hanno generato la maggior parte dell'incremento dello stock. Con 36 unità in più e un tasso di crescita dello 0,51% (in lieve rallentamento rispetto allo 0,78% del 2024), questa forma giuridica si conferma la scelta privilegiata dai neo-imprenditori. Segnali di ripresa si notano anche tra le Imprese individuali, che, continuano ad attrarre il maggior numero di nuove iscrizioni (il 73,5% di tutte le nuove imprese), e hanno contribuito al saldo con 35 unità in più, pari ad un tasso di crescita di +0,19% nel trimestre (in miglioramento rispetto al -0,25% del 2024). Le ditte individuali mantengono il primato numerico, con uno stock pari a 18.279 imprese. Le Società di persone continuano invece la loro fase di declino, registrando un saldo negativo di -12 unità e con un tasso trimestrale pari a -0,22%. Lievissime variazioni positive anche per le residuali Altre forme giuridiche (sostanzialmente costituite da cooperative, meno rilevanti solo in termini quantitativi sul totale delle imprese). Analizzando la dinamica settoriale, dall’analisi del trimestre estivo si registrano in espansione la maggior parte dei settori, anche se emergono differenze marcate, con punte interessanti nei comparti ad alta specializzazione. L'incremento maggiore in termini percentuali si osserva nelle Attività di fornitura di energia elettrica, gas, vapore che guidano la classifica con un robusto tasso di crescita del +4,17%, settore però a bassa incidenza percentuale sul complesso delle imprese in termini di numerosità, seguito a distanza dal gruppo Noleggio, agenzie di viaggio, servizi supporto alle imprese (1,74%). Il settore delle Costruzioni, invece, è quello che garantisce il contributo più elevato in termini assoluti, chiudendo il trimestre con un saldo di +25 unità. Seguono il Commercio (+19), i servizi legati al Noleggio, agenzie di viaggio e di supporto alle imprese (+18) e Altre attività di servizi (+12); in espansione e con un saldo a una sola cifra le Attività finanziarie e assicurative (+8) e anche le Attività dei servizi alloggio e ristorazione (+7) e quelle professionali, scientifiche e tecniche (+5). Non calano neppure le Attività artistiche, sportive, d’intrattenimento (con 4 imprese in più), la Manifattura (+3), la Logistica (+3), le public utilities (3), la Sanità ed assistenza (+2) e i Servizi Ict (+1). Persistono invece le difficoltà tra le imprese di un comparto storicamente rilevante, come l’Agricoltura (-14 aziende), che chiudono il trimestre con un andamento negativo. Lievi saldi negativi si registrano anche per le Attività immobiliari, l’Istruzione. Una nota positiva giunge anche dal comparto artigiano che però rallenta la tendenza di crescita degli anni precedenti. Il saldo del terzo trimestre 2025 si attesta a 6 unità in più, con un tasso di crescita dello 0,07%; questo valore rappresenta un netto miglioramento rispetto al -0,16% registrato nel 2024 (+0,23% nell’analogo trimestre del 2023). Lo stock raggiunge le 8.165 imprese, pari a più di un quarto dell’intero sistema produttivo locale (25,7%). L’andamento positivo delle imprese artigiane è sostenuto principalmente dai settori dei Servizi di supporto alle imprese (con 6 imprese in più a fine trimestre) e della Logistica, mentre persistono difficoltà nelle attività manifatturiere artigiane (-7).
Le imprese giovanili, le cui iscrizioni rappresentano più di un terzo di tutte le nuove aperture (39,7%) mentre le cancellazioni sono solo il 15,2% delle chiusure complessive, aumentano la loro consistenza di diverse unità, passando dalle 2.234 unità rilevate al 30 giugno 2025 alle attuali 2.338 (104 in più). Il saldo della movimentazione è in miglioramento con quanto rilevato nello stesso periodo del 2024 (+97, contro il +54), così come pure il tasso di crescita (da +2,3% a +4,3%). Anche per le imprese straniere la differenza tra aperture e chiusure rimane positiva, alzandosi ad un +54 unità (superiore al dato dello scorso anno quando il saldo era stato di +27) ed il tasso di crescita va a +1,4% (+0,8% nel terzo trimestre del 2024). Anche in questo caso, la consistenza è aumentata e va a 3.826 (3.779 a fine giugno 2025, 47 in più). L’incidenza delle imprese straniere sul totale continua lentamente a crescere (circa 12 imprese non sono gestite da italiani ogni 100 registrate). L’andamento della movimentazione per l’imprenditoria femminile, con chiusure volontarie inferiori alle aperture e un saldo positivo di 25 unità, migliora il risultato dell’analogo trimestre del 2024 (era stato +5). Se il tasso di crescita delle under 35 (+4,34%) e quello delle straniere (+1,43%) sono risultati di molto superiori al totale della struttura imprenditoriale locale (+0,19%), l’indice riferito alle imprese “rosa” (+0,34%) pur se quasi doppio, rimane inferiore a mezzo punto percentuale. La quota di imprese femminili in provincia di Ferrara è sempre elevata e costante con 7.462 imprese, pari al 23,5% delle imprese totali, incidenza ancora superiore a quanto rilevato in Emilia-Romagna (21%) e alla media in Italia (22,3%). 

 

 

vedi il comunicato in pdf  >>