Comunicato Stampa

Comunicato Stampa n. 60 IMPRESE RAVENNA: IL TERZO TRIMESTRE 2025 CHIUDE CON 43 ATTIVITA’ IN PIU’

Guberti: “Gli imprenditori sono traino della nostra economia e concorrono al benessere del territorio, alla coesione interna, alla sua capacità di competere e, dunque, alle prospettive del futuro. Per questo vanno supportate sostenendo gli investimenti e rimuovendo i tanti ostacoli che ne frenano lo sviluppo.
Forte spinta da Società di capitali e settori ad alta specializzazione. In espansione la maggior parte dei comparti di attività.

Il sistema imprenditoriale ravennate mostra un rafforzamento della sua vitalità nel trimestre estivo 2025. Tra luglio e settembre, l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio registra, sulla base dei dati Unioncamere/InfoCamere, un saldo positivo di 43 attività economiche, risultato della differenza fra 360 nuove iscrizioni e 317 cessazioni di attività esistenti, in rallentamento rispetto al saldo di un anno fa (era stato +70). Al saldo corrisponde un tasso di crescita dello 0,12%, un po’ più contenuto rispetto allo 0,19% registrato nello stesso periodo del 2024. La dinamica complessiva continua a riflettere una crescita trainata soprattutto dalle imprese costituite in tipologie societarie (che determinano quasi l’83% della crescita) e da quelle operanti nei settori dei servizi, mentre persistono le difficoltà tra le imprese dei comparti storicamente rilevanti come le attività manifatturiere, il commercio e l’agricoltura. Lo stock complessivo di sedi di imprese, a Ravenna, è risultato pari a 36.247, cui si aggiungono 10.192 unità locali, per un totale di 46.439 attività.

 

Gli imprenditori – ha sottolineato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna - sono traino della nostra economia e concorrono al benessere del territorio, alla coesione interna, alla sua capacità di competere e, dunque, alle prospettive del futuro. Imprese attente al benessere delle famiglie dei dipendenti, che hanno a cuore i propri fornitori e clienti, che spesso rinunciano ai potenziali benefici di una delocalizzazione produttiva in paesi a più bassi costi di produzione, anche per senso di responsabilità nei confronti delle proprie comunità. Per questo – ha concluso il presidente della Camera di commercio - vanno supportate sostenendo gli investimenti, rimuovendo i tanti ostacoli che ne frenano lo sviluppo e promuovendo un contesto amministrativo più semplice e digitale attraverso la costruzione di un sistema di relazioni stabile e coordinato tra istituzioni, associazioni di categoria e investitori”.

 

Per quanto riguarda le forme giuridiche, il motore della crescita rimane rappresentato dalle Società di capitali, che in questo trimestre hanno generato la maggior parte dell'incremento dello stock. Con 58 unità in più e un tasso di crescita dello 0,65% (in lieve rallentamento rispetto allo 0,8% del 2024), questa forma giuridica si conferma la scelta privilegiata dai neo-imprenditori. Segnali con segno positivo si notano anche tra le Imprese individuali, che continuano ad attrarre il maggior numero di nuove iscrizioni (il 67,5% di tutte le nuove imprese) ed hanno contribuito al saldo con 12 unità in più, pari ad un tasso di crescita di +0,06% nel trimestre (in rallentamento rispetto al +0,12% del 2024). Le ditte individuali mantengono il primato numerico, con uno stock pari a 19.135 imprese. Le Società di persone continuano invece la loro fase di declino, registrando un saldo negativo di -25 unità e con un tasso trimestrale pari a -0,35%. Calano, seppure di poco, anche le residuali Altre forme giuridiche (sostanzialmente costituite da cooperative, meno rilevanti solo in termini quantitativi sul totale delle imprese). Analizzando la dinamica settoriale, dall’analisi del trimestre estivo si registrano in espansione la maggior parte dei settori, anche se emergono differenze marcate, con punte interessanti nei comparti ad alta specializzazione. L'incremento maggiore in termini percentuali si osserva nelle Attività di fornitura acqua e reti fognarie che guidano la classifica con un robusto tasso di crescita del +5,2%, seguito a distanza dalla Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (+1,8%) e dall’Istruzione (+1,3%), settori però a bassa incidenza percentuale sul complesso delle imprese in termini di numerosità. Il settore delle Costruzioni, invece, è quello che garantisce il contributo più elevato in termini assoluti, chiudendo il trimestre con un saldo di 28 imprese in più. Seguono le Altre attività di servizi (+17), le Attività immobiliari (+17) e Alloggio e ristorazione (+13); in espansione e con un saldo ad una sola cifra le Attività professionali, scientifiche e tecniche (+8), le Attività artistiche, sportive, d’intrattenimento (+8), la Logistica (+4), i Servizi Ict (+3) e le Attività finanziarie e assicurative (con 1 impresa in più). Persistono invece le difficoltà tra le imprese di comparti storicamente rilevanti, come il Commercio (-14), le Attività manifatturiere (-12) e l’Agricoltura (-19 aziende); chiudono il trimestre con lieve andamento negativo anche i servizi legati al Noleggio, agenzie di viaggio e di supporto alle imprese (-2).

 

Una nota positiva giunge anche dal comparto artigiano che però rallenta la tendenza di crescita degli anni precedenti. Il saldo del terzo trimestre 2025 si attesta a 8 unità in più, con un tasso di crescita dello 0,08%, in peggioramento rispetto al + 0,36% registrato nel 2024 (+0,63% nell’analogo trimestre del 2023). Lo stock è pari a 9.848 imprese, più di un quarto dell’intero sistema produttivo locale (27,2%). L’andamento positivo delle imprese artigiane è sostenuto principalmente dai settori delle Costruzioni (con 16 imprese in più a fine trimestre) e delle Altre attività di servizi (+10 unità), mentre persistono difficoltà per attività manifatturiere artigiane (-14). Le imprese giovanili, le cui iscrizioni rappresentano quasi un terzo di tutte le nuove aperture (31,1%) mentre le cancellazioni sono solo il 16,1% delle chiusure complessive, aumentano la loro consistenza di diverse unità, passando dalle 2.321 unità rilevate al 30 giugno 2025 alle attuali 2.382 (61 in più). Il saldo della movimentazione è in miglioramento con quanto rilevato nello stesso periodo del 2024 (+61, contro il +48), così come pure il tasso di crescita (da +2,1% a +2,6%). Anche per le imprese straniere la differenza tra aperture e chiusure rimane positiva, alzandosi ad un +67 unità (superiore al dato dello scorso anno quando il saldo era stato di +45) ed il tasso di crescita va a +1,4% (+0,9% nel terzo trimestre del 2024). Anche in questo caso, la consistenza è aumentata e va a 4.867 (4.799 a fine giugno 2025, 68 in più). L’incidenza delle imprese straniere sul totale si è stabilizzata (circa 13 imprese non sono gestite da italiani ogni 100 registrate). L’andamento della movimentazione per l’imprenditoria femminile, con chiusure volontarie appena superiori alle aperture e un saldo negativo di -1 unità, non conferma il risultato positivo dell’analogo trimestre del 2024 (era stato +19). Se il tasso di crescita delle under 35 (+2,6%) e quello delle straniere (+1,4%) sono risultati di molto superiori al totale della struttura imprenditoriale locale (+0,1%), l’indice riferito alle imprese “rosa” evidenzia invece un lieve andamento negativo (-0,01%, contro il +0,24% realizzato nel terzo trimestre del 2024). La quota di imprese femminili in provincia di Ravenna rimane elevata e costante con 7.692 imprese, pari al 21,2% delle imprese totali, e si posiziona tra quanto rilevato in Emilia Romagna (21%) e la media in Italia (22,3%).

 

vedi il comunicato in pdf  >>