Comunicato Stampa

Comunicato Stampa n. 66, CREATIVITÀ E CULTURA PRODUCONO IL 15% DELLA RICCHEZZA FERRARESE E RAVENNATE

Guberti: “In un tempo di profonde trasformazioni, che ridisegnano modelli di produzione, relazione e conoscenza, la cultura emerge sempre più come un’infrastruttura essenziale per comprendere e immaginare il futuro”

 

Continua a crescere il valore della cultura a Ferrara e a Ravenna, ma la spinta propulsiva delle tecnologie
digitali sta ridisegnando profondamente il tradizionale volto del nostro sistema produttivo culturale e creativo. A
trainare la filiera, infatti, è già da qualche anno l’industria dei software, che ha fatto dell’innovazione il suo cavallo di
battaglia. Un sistema produttivo, quello culturale ferrarese e ravennate, composto nel complesso da oltre 18.000
imprese e da numerose organizzazioni non-profit che si occupano di cultura e creatività, le quali impiegano, tra
dipendenti, interinali ed esterni, più del 2% del totale delle risorse umane retribuite operanti nell’intero universo del
non-profit.
Ad aiutare da quindici anni a fare luce su questo importante spaccato della nostra economia con numeri e storie di
successo è il Rapporto “Io Sono Cultura” realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere, Centro Studi delle
Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, Deloitte. Eppure, è proprio la trasformazione digitale, a partire
dall’intelligenza artificiale, a introdurre potenziali elementi di fragilità per la crescita. L’innovazione procede a una
velocità che le imprese faticano a colmare in termini di competenze. Servono profili sempre più capaci di integrare
abilità diverse, dall’uso dell’IA alla data analysis, fino alla progettazione di contenuti e servizi digitali. Una ricerca che
risulta già oggi complessa per circa la metà delle figure richieste.
“In un tempo di profonde trasformazioni, che ridisegnano modelli di produzione, relazione e conoscenzaha
evidenziato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna
- la cultura emerge sempre
più come un’infrastruttura essenziale per comprendere e immaginare il futuro. Cultura e creatività sono tratti
identitari radicati nella società e nella nostra economia e, grazie alla loro loro forte relazione con la manifattura, sono
tra i settori più strategici per facilitare la ripresa economica e sociale. Non solo perché i numeri dell’ultimo decennio
dimostrano che parliamo di una fonte significativa di posti di lavoro e di ricchezza, ma anche perché sono un motore
di innovazione per l’intera economia e agiscono come un attivatore della crescita di altri settori, dal turismo
all’enogastronomia, passando dai servizi
”.
La cultura dunque, per le province di Ferrara e Ravenna, è un formidabile attivatore di economia. Una filiera (per
ogni euro di valore aggiunto prodotto dalle attività culturali e creative se ne attivano altri 1,8 in settori economici
diversi), in cui operano soggetti privati, pubblici e del terzo settore che, nel 2024, è cresciuta sia dal punto di vista
del valore aggiunto che da quello dell’occupazione. Dal Rapporto, infine, emerge un’attenzione sempre più centrata
sul fattore uomo e sui nuovi modelli di sviluppo, centrali anche in ottica Impresa 5.0, il nuovo paradigma produttivo
che punta alla sostenibilità e alla relazione cooperativa tra uomo e macchina. In primo piano ci sono l’anima e i
valori identitari che rendono un’impresa consapevole e responsabile, tanto nei processi produttivi quanto nelle
relazioni di filiera e territorio. Su quest’ultimo aspetto, l’architettura e il design si rivelano particolarmente virtuosi,
chiamati a tradurre l’emergente consapevolezza ambientale in una nuova comprensione progettuale, attraverso la
riciclabilità, il riuso, meno sprechi, l’utilizzo di materiali migliori e vicini.
La Camera di commercioha concluso il presidente Guberti - guarda da tempo con grande attenzione alla
imprenditoria culturale e creativa e ai suoi collegamenti con la pubblica amministrazione e il terzo settore. Tali
attività, distribuite su più settori anche molto diversi tra loro, hanno trovato un riconoscimento normativo nella legge
206 del 27 dicembre 2023 e, al pari del resto dell’economia, stanno affrontando grandi trasformazioni, tra le quali
spiccano quelle connesse al digitale con importanti prospettive per l’intelligenza artificiale generativa e le sue
applicazioni sempre più verticali
".

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