Camera di Commercio di Ferrara
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Comunicato Stampa n. 17 - 5 maggio 2022

— archiviato sotto:
ultima modifica 05/05/2022 09:33

Govoni: “Materie prime, energia, capitale sociale e taglio del cuneo contributivo sono le priorità su cui occorre tenere aperto un dialogo permanente, oltre alla necessità di mettere subito in campo iniziative strutturali e congiunturali per sostenere il reddito degli italiani e le imprese, il vero asset di sicurezza e competitività del Paese”. CAMERA DI COMMERCIO, NATALITÀ DELLE IMPRESE: NEL PRIMO TRIMESTRE ISCRIZIONI IN RECUPERO (561) E CESSAZIONI IN RIPRESA (696), SALDO A -0,39%. Dopo la pandemia, pesano le incognite su export e possibile revisione del Pnrr. Continua la spinta della “filiera superbonus” e dei servizi alle imprese

A distanza di due anni dall’irrompere dell’emergenza sanitaria, i numeri del Registro delle imprese della Camera di commercio di Ferrara segnalano un primo, parziale assestamento della natalità e mortalità imprenditoriale, senza tuttavia recuperare ancora i livelli pre-pandemia. Alle 561 iscrizioni di nuove attività economiche rilevate tra gennaio e marzo hanno risposto 696 cessazioni, stabili dopo la forte contrazione legata all’attesa dei ristori governativi per la forzata riduzione delle attività.

Il saldo risultante dai due flussi (-135 unità) fotografa un sostanziale “stallo” nella dinamica complessiva del tessuto imprenditoriale ferrarese che va qualificato come un risultato “tecnico” soprattutto per il livello di cancellazioni, ancora lontano da un’evoluzione fisiologica. A questo si aggiunge la debole dinamica delle iscrizioni che, pur in ripresa rispetto al minimo del primo trimestre del 2020, comincia a registrare il clima d’incertezza conseguente agli squilibri geo-politici innescati dal conflitto Russo-Ucraino. Questo in sintesi lo scenario che emerge dall’Osservatorio dell’economia dell’Ente di Largo Castello sui dati Movimprese elaborati da Unioncamere e InfoCamere.

I dati del primo trimestre, dunque, restituiscono il profilo di un sistema imprenditoriale ferrarese che allarga il proprio perimetro soprattutto grazie alla filiera dell’edilizia e dei servizi a essa collegati (servizi immobiliari e attività professionali, tecniche e scientifiche) e dei servizi alle imprese. In dettaglio, tra i settori, gli unici che crescono la propria base imprenditoriale rispetto al 31 dicembre 2021 sono le costruzioni, i servizi di informazione e comunicazione, le attività finanziarie e assicurative e le attività professionali. In termini assoluti i saldi negativi più pesanti si registrano ancora una volta in agricoltura (-89 unità, si tratta di una tendenza di fondo che prosegue da anni, che solo saltuariamente rallenta) e nel commercio (-53), settore che frena leggermente la contrazione già evidenziata lo scorso anno (-73), cui si deve più di un terzo dell’intero saldo negativo. Contrazioni più contenute si registrano poi, nelle attività di alloggio e ristorazione (-12), nel gruppo noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese (-7) e nei servizi di trasporto (-5). Sul fronte opposto, gli altri grandi settori tradizionali mostrano dinamiche negative, con andamenti diversificati rispetto all’ultimo quinquennio. Il saldo negativo del commercio riflette la chiusura definitiva di attività colpite dalla pandemia che, probabilmente, avevano atteso la fine del 2021 per ottenere i ristori governativi; quelli di agricoltura e turismo confermano praticamente i dati dello scorso anno.

Materie prime, energia, capitale sociale e taglio del cuneo contributivo sono le priorità su cui occorre tenere aperto un dialogo permanente, oltre alla necessità di mettere subito in campo iniziative strutturali e congiunturali per sostenere il reddito degli italiani e le imprese, il vero asset di sicurezza e competitività del Paese”. Così Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercio, che ha aggiunto: “Una indagine del Centro studi Tagliacarne rivela che una riduzione di un terzo del tempo dedicato dalle risorse umane interne alle imprese agli adempimenti burocratici, reimpiegato nelle attività produttive, comporterebbe un aumento della produttività aziendale tra il +0,5% e il +1,1%. Per questoha concluso Govoni - stiamo lavorando attivamente per definire proposte concrete che possano contribuire in tempi rapidi al processo di semplificazione di cui abbiamo davvero bisogno”.

Sotto il profilo organizzativo si conferma la forza della formula della società di capitali per quanti decidono oggi di lanciarsi in un’iniziativa imprenditoriale. Tra gennaio e marzo sono nate 121 società di capitali a fronte di 88 che hanno chiuso i battenti, per un saldo nel periodo pari a 33 società in più. A fronte di queste, si è ulteriormente ridotto il perimetro delle imprese individuali, diminuite di 133 unità. Dal punto di vista delle forme giuridiche adottate dalle imprese, il contributo in controtendenza quindi viene sempre dalle società di capitali (33 imprese in più nel trimestre, significa un tasso di crescita positivo dello 0,46%, in lieve ripresa rispetto al 2021, e ben lontano dal buon risultato del 2018 quando si registravo quasi un 1%). L’aggregato che arretra maggiormente e che spiega gran parte del saldo negativo complessivo è appunto quello delle imprese individuali, diminuite in tre mesi di 133 unità (in termini relativi si tratta di un -0,66% contro il -0,9% del 2021 e il -2,11% del 2020), mentre meno significativa, in termini assoluti, è stata la riduzione delle società di persone (-27 unità, corrispondente al -0,44%, in termini percentuali una velocità che si riduce al confronto con lo stesso periodo dello scorso anno e un po’ più lenta rispetto a quella delle imprese individuali).

Solo in lieve contrazione sono le altre forme giuridiche (cooperative e consorzi), con un saldo della movimentazione di -8 unità. Gli indicatori per il settore artigiano registrano contrazioni che in termini relativi risultano in linea con quanto rilevato dal totale delle imprese (-0,39%). L’andamento di questo particolare settore economico è fortemente determinato da quello delle imprese individuali, la forma giuridica più diffusa tra gli artigiani (il 77% del totale). I settori artigiani che cercano di contenere la contrazione del comparto, con variazioni positive, sono rappresentati dalle costruzioni e dalle attività professionali.

Iscrizioni e cessazioni nel primo trimestre. Periodo 2007-2022

 

Tab. 1 - Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi nel I trimestre di ogni anno

Totale imprese

ANNO

Iscrizioni

Cessazioni (*)

Iscrizioni

Tasso di

iscrizione

Tasso di

Cessazione

Tasso di Crescita1

2007

906

1.320

-414

2,32%

3,39%

-1,06%

2008

835

1.254

-419

2,15%

3,23%

-1,08%

2009

736

1.121

-385

1,93%

2,94%

-1,01%

2010

814

1.099

-285

2,16%

2,91%

-0,76%

2011

750

1.084

-334

1,99%

2,87%

-0,88%

2012

798

1.013

-215

2,11%

2,68%

-0,57%

2013

723

1.052

-329

1,94%

2,82%

-0,88%

2014

717

894

-177

1,95%

2,43%

-0,48%

2015

684

878

-194

1,87%

2,40%

-0,53%

2016

667

942

-275

1,83%

2,59%

-0,76%

2017

600

938

-338

1,67%

2,61%

-0,94%

2018

589

908

-319

1,66%

2,56%

-0,90%

2019

532

953

-421

1,51%

5,71%

-1,20%

2020

479

947

-468

1,38%

2,72%

-1,34%

2021

499

695

-196

1,45%

2,02%

-0,57%

2022

561

696

-135

1,63%

2,02%

-0,39%

di cui imprese artigiane

ANNO

Iscrizioni

Cessazioni

(*)

Saldi

Tasso di

iscrizione

Tasso di

cessazione

Tasso di

crescita

2007

292

459

-167

2,76%

4,35%

-1,58%

2008

236

434

-198

2,26%

4,15%

-1,89%

2009

210

405

-195

2,07%

3,98%

-1,92%

2010

212

393

-181

2,13%

3,96%

-1,82%

2011

207

342

-135

2,10%

3,47%

-1,37%

2012

242

370

-128

2,47%

3,78%

-1,31%

2013

228

358

-130

2,36%

3,70%

-1,34%

2014

260

326

-66

2,73%

3,43%

-0,69%

2015

218

369

-151

2,33%

3,94%

-1,61%

2016

201

302

-101

2,21%

3,32%

-1,11%

2017

188

283

-95

2,11%

3,17%

-1,07%

2018

205

277

-72

2,33%

3,14%

-0,82%

2019

180

293

-113

2,07%

3,37%

-1,30%

2020

171

295

-124

2,00%

3,46%

-1,45%

2021

161

210

-49

1,90%

2,48%

-0,58%

2022

221

254

-33

2,60%

2,99%

-0,39%

Fonte: Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara su dati Unioncamere-InfoCamere, Movimprese 
(*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio effettuate nel periodo

1 Il tasso di crescita è dato dal rapporto tra il saldo fra iscrizioni e cessazioni rilevato a fine periodo e lo stock delle imprese registrate all’inizio del periodo considerato.

 

Tab. 2 – Riepilogo della nati-mortalità per forme giuridiche – I trimestre 2022

Forme giuridiche

Iscrizioni

Cessazioni

Saldo I trim. 2022

Stock al 31.03.2022

Tasso di crescita I semestre

2022

2021

2020

2019

Totale imprese

Società di capitali

121

88

33

7.263

0,46%

0,43%

0,54%

0,49%

Società di persone

34

61

-27

6.079

-0,44%

-0,63%

-1,04%

-0,97%

Imprese individuali

399

532

-133

19.883

-0,66%

-0,90%

-2,11%

-1,85%

Altre forme

7

15

-8

1.079

-0,74%

-0,55%

-0,55%

-1,20%

TOTALE

561

696

-135

34.304

-0,39%

-0,57%

-1,34%

-1,22%

di cui imprese artigiane

Società di capitali

27

19

8

630

1,29%

0,34%

2,03%

-0,18%

Società di persone

13

21

-8

1.279

-0,62%

-1,35%

-1,44%

-1,66%

Imprese individuali

181

214

-33

6.541

-0,50%

-0,49%

-1,75%

-1,34%

Altre forme

0

0

0

24

0,00%

-4,17%

0,00%

-4,17%

TOTALE

221

254

-33

8.474

-0,39%

-0,58%

-1,45%

-1,32%

Fonte: Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara su dati Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

 

 

Tab. 3 – Nati-mortalità delle imprese per territorio – I trimestre 2022

Aree geografiche

Iscrizioni

Cessazioni

Saldo I trim. 2022

Stock al 31.03.2022

Tasso di crescita I trim. 2022

Tasso di crescita I trim. 2021

Tasso di crescita I trim. 2020

Ferrara

561

696

-135

34.304

-0,39%

-0,57%

-1,34%

Emilia-Romagna

7.864

8.594

-730

449.665

-0,16%

-0,13%

-0,74%

ITALIA

101.955

103.104

-1.149

6.054.512

-0,02%

0,08%

-0,50%

Fonte: Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara su dati Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

 

Tab. 4 - Stock, saldi e tassi di variazione degli stock rispetto al 31.12.2022
Totale imprese e imprese artigiane nei principali settori

SETTORI DI ATTIVITA'

Stock al

31 marzo 2022

Saldo dello stock

nel I trimestre

Tasso di var. %

trimestrale dello stock

Totale imprese

di cui

artigiane

Totale imprese

di cui

artigiane

Totale imprese

di cui

artigiane

Agricoltura, silvicoltura pesca

7.348

102

-89

-4

-1,20%

-3,77%

Estrazione di minerali da cave e miniere

9

1

0

0

0,00%

0,00%

Attività manifatturiere

2.670

1.555

-32

-34

-1,18%

-2,14%

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore

41

1

0

0

0,00%

0,00%

Fornitura di acqua; reti fognarie

68

27

-1

0

-1,45%

0,00%

Costruzioni

4.862

3.443

9

9

0,19%

0,26%

Commercio

6.805

441

-53

-2

-0,77%

-0,45%

Trasporto e magazzinaggio

858

589

-5

-4

-0,58%

-0,67%

Attività dei servizi alloggio e ristorazione

2.647

369

-12

1

-0,45%

0,27%

Servizi di informazione e comunicazione

558

100

6

-2

1,09%

-1,96%

Attività finanziarie e assicurative

670

1

5

0

0,75%

0,00%

Attività immobiliari

1.908

2

0

1

0,00%

100,00%

Attività professionali, scientifiche e tecniche

1.025

99

4

4

0,39%

4,21%

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese

1.027

362

-7

0

-0,68%

0,00%

Istruzione

158

19

2

0

1,28%

0,00%

Sanità e assistenza sociale

234

3

-1

0

-0,43%

0,00%

Attività artistiche, sportive, di intrattenimento

596

27

0

1

0,00%

3,85%

Altre attività di servizi

1.599

1.303

-11

-4

-0,68%

-0,31%

Non classificate

1.221

30

51

1

4,36%

3,45%

TOTALE

34.304

8.474

-134

-33

-0,39%

-0,39%

Fonte: Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara su dati Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

 

Tab. 5 - Stock delle imprese registrate, saldi e tassi di crescita trimestrali per province

Graduatoria provinciale per tassi di crescita trimestrali, I trimestre 2022

Posto

graduatoria

 

Iscrizioni

Cessazioni

Saldo

Tasso di crescita trimestrale

1

SASSARI

1.001

730

271

0,49%

2

TRIESTE

373

305

68

0,43%

3

BRINDISI

718

575

143

0,37%

25

MODENA

1.356

1.282

74

0,10%

30

RIMINI

809

794

15

0,04%

41

REGGIO EMILIA

1.041

1.051

-10

-0,02%

66

PIACENZA

496

546

-50

-0,17%

76

BOLOGNA

1.535

1.754

-219

-0,23%

82

RAVENNA

724

816

-92

-0,24%

90

PARMA

666

823

-157

-0,34%

92

FORLI' - CESENA

676

832

-156

-0,37%

95

FERRARA

561

696

-135

-0,39%

104

BENEVENTO

428

646

-218

-0,61%

105

VERBANO CUSIO OSSOLA

197

279

-82

-0,65%

106

BELLUNO

211

320

-109

-0,72%

 

ITALIA

101.955

103.104

-1.149

-0,02%

 

Fonte: Osservatorio dell’economia della Camera di Commercio di Ferrara su dati Unioncamere-InfoCamere, Movimprese

 


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