Camera di Commercio di Ferrara
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Comunicato Stampa n. 45 - 14 giugno 2013

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ultima modifica 14/06/2013 11:53

Camera di Commercio: 11ª Giornata dell’Economia - GIOVANI, IMPRESE E LAVORO - L'economia reale attraverso il contributo dei giovani

3.426 imprese giovanili (un terzo artigiane), di cui 884 guidate da donne e 727 straniere: un dato rilevante che rappresenta il 9% del totale delle imprese ferraresi. E ci sono altre 500 imprese che potrebbero nascere per iniziativa giovanile e che attendono solo l’occasione per mettersi sul mercato. Queste le cifre più significative che emergeranno dallo specifico focus realizzato per la prima volta dalla Camera di Commercio di Ferrara e che sarà presentato in occasione della 11ª Giornata dell'economia.

Dobbiamo far diventare i giovani i veri protagonisti di un nuovo modello di sviluppo, compatibile e sostenibile”, ha evidenziato il presidente della Camera di Commercio, Carlo Alberto Roncarati. “Raggiungere i livelli di occupazione medi europei è un obiettivo che possiamo e dobbiamo porci. Molte le strade da percorrere: semplificare la riforma dell’apprendistato; ridare slancio ai servizi per l’impiego attraverso una regia unitaria a livello nazionale che veda coinvolti sui territori diversi attori, tra cui le Camere di Commercio. Come sistema camerale, sfruttando il sistema Excelsior e il Registro delle imprese, possiamo raggiungere in maniera mirata le aziende segnalando quelle professionalità che stanno cercando. Sull'imprenditorialità proponiamo l’istituzione di un sistema ordinario di assistenza alla nascita di nuove imprese, fatto di servizi omogenei su tutto il territorio, che incoraggino l’innovazione, prevedano un accesso facilitato al microcredito e favoriscano l'utilizzo di fonti alternative di finanziamento”.

La giornata sarà, dunque, quella di lunedì 17 giugno, con inizio alle ore 9.30 e la sede la sala Conferenze della Camera di Commercio. Dopo l’apertura affidata allo stesso presidente Roncarati, toccherà all’economista Guido Caselli, responsabile dell’Ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna, introdurre gli elementi d’analisi sul Sistema Ferrara. Subito dopo Ruggero Frezza, creatore dell'incubatore d'impresa M31 e vincitore del Premio Gaetano Marzotto, Filippo Berti CEO di BertoSalotti, azienda artigiana specializzata nella produzione di design su misura una realtà innovativa e dinamica, fondata nel 1974 e nota anche grazie all’attività di comunicazione tramite internet che ha permesso di creare un “ponte tra la Brianza e il mondo". Successivamnete gli imprenditori ferraresi Matteo Ludergnani (Este Srl), Matteo Fabbri (TryeCo 2.0) e Carlo De Los Rios (Camelot, Officine Cooperative), racconteranno le strategie di giovani imprenditori che non hanno interrotto il proprio percorso di crescita e che prevedono, per il 2013, un ulteriore miglioramento. “Sono imprese - ha concluso Roncarati – che stanno dimostrando una gran voglia di correre e di vincere la sfida dei mercati, evidenziando capacità di guardare al futuro con coraggio e giustificato ottimismo. Ma, al di là del loro impegno, restano necessarie politiche incisive di sostegno, investimenti in infrastrutture materiali e immateriali, e una riduzione delle imposte”.

Concluderà i lavori Giuseppe Tripoli, Garante per le micro, piccole e medie imprese presso il Ministero delle Sviluppo economico.

Ai partecipanti sarà distribuito, su supporto informatico, il “Rapporto Ferrara” realizzato dalla Camera di Commercio.

La partecipazione alla Giornata dell’economia è libera a tutte le imprese e a tutti gli interessati: occorre però iscriversi on line (www.fe.camcom.it) oppure inviare una e-mail a statistica@fe.camcom.it.

Dati congiunturali

Demografia d’impresa

  • Nei primi cinque mesi dell'anno, il deficit tra imprese aperte e cessate è stato di 269 unità, nello stesso periodo dello scorso anno si registrava sempre un saldo negativo, ma meno intenso (-169). Sono diminuite le iscrizioni ed aumentate le cessazioni.

  • Se numericamente l’agricoltura sta pagando un prezzo caro, insieme al settore dei trasporti, al manifatturiero e alle costruzioni, anche le imprese del commercio risentono duramente della crisi

  • Eppure, l’impresa resta un fortissimo magnete per i giovani. Nel 2012 sono nate più di 700 imprese giovanili, circa un terzo di tutte le nuove imprese, ma a Ferrara, contrariamente a quanto accade a livello nazionale, la consistenza non aumenta.

Congiuntura manifatturiera

  • Il primo trimestre 2013 si è chiuso negativamente, consolidando la fase recessiva che ha caratterizzato tutto il corso del 2012 e gli ultimi tre mesi del 2011.

  • A soffrire maggiormente sono sempre le piccole imprese, quelle più orientate verso un mercato interno, penalizzato dalla riduzione di consumi e investimenti.

  • La domanda estera, che nei trimestri precedenti era stata la sola a dare qualche sostegno a una platea comunque ristretta di imprese, ha dato segnali di appannamento, gettando ulteriori ombre sull’evoluzione dei prossimi mesi.

  • E’ emerso nella sostanza un bilancio trimestrale ancora più negativo di quello lasciato in eredità dal 2012.

Costruzioni

  • Nel primo trimestre del 2013 l’andamento congiunturale dell’industria delle costruzioni è stato caratterizzato da un nuovo balzo all’indietro, che ha cancellato i segnali di recupero emersi nei tre mesi precedenti.

  • La nuova caduta del fatturato nel primo trimestre 2013 si è riscontrata anche in tutte le altre province della regione che hanno segnato contrazioni molto più rilevanti, basti pensare che l’andamento medio regionale del volume d’affari è stato del -6,8% contro il -1,6% provinciale. Ha riguardato ogni classe dimensionale, ma soprattutto le piccole e medie imprese ristrutturazioni edilizie e i primi lavori di ricostruzione dopo il sisma di maggio si è pertanto arrestato.

  • Il saldo tra la quota di imprese che prevedono un volume d’affari in aumento e quella che invece prevede un fatturato in calo, è però tornato positivo, di dieci punti percentuali, dopo undici trimestri dove il pessimismo aveva predominato.

Commercio

  • Peggiora ulteriormente la tendenza negativa delle vendite del commercio al dettaglio, avviata con il secondo trimestre 2008. Dall’inizio del 2012 la diminuzione delle vendite è risultata più ampia di quella riferita al 2009 ed è divenuta più rapida ad ogni trimestre.

  • Per gli esercizi al dettaglio in sede fissa le vendite a prezzi correnti sono diminuite del 10,7% nel primo trimestre del 2013 rispetto all’analogo periodo del 2012, in linea con quanto registrato a livello nazionale (-10,3%)

  • Nel trimestre considerato la tendenza negativa è risultata assolutamente dominante: sia il commercio alimentare che quello non alimentare, si registrano variazione negative a due cifre.

  • Inversione di tendenza, divenuta ora negativa, delle anche nella grande distribuzione.

  • Gli operatori del commercio continuano a soffrire per la persistente stagnazione dei consumi interni, la differenza tra ottimisti e pessimisti permane negativa.

  • Le previsioni delle imprese in merito all’andamento delle vendite hanno però visto un aumento della quota di quelle che si attendono una crescita del fatturato (21%, quasi raddoppiata rispetto al trimestre precedente) ed una diminuzione di quelle che ne temono una riduzione.

  • Sono decisamente improntate al pessimismo le attese nella Gdo, tanto che solo il 13% degli esercizi del settore prevede di veder aumentate le proprie vendite e quasi la metà si aspetta invece una certa diminuzione.

Artigianato

  • Il primo trimestre del 2013 si è chiuso con un bilancio di nuovo negativo anche per l’artigianato, leggermente più contenuto rispetto al trimestre precedente.

  • Alle difficoltà del mercato interno, che assorbe gran parte della produzione e sono alla base di questa situazione spiccatamente recessiva, si è affiancata una lieve tendenza positiva sui mercati esteri, peraltro non rilevata a livello regionale, che non è riuscita a compensare l’andamento negativo generale.

  • Le imprese artigiane manifatturiere che esportano sono relativamente poche e il valore del loro export non riesce ad incidere positivamente.

  • L’andamento dell’artigianato è apparso peggiore rispetto a quello della totalità delle imprese.

  • Il basso profilo dell’attività si è associato alla riduzione della consistenza delle imprese artigiane manifatturiere. A fine marzo 2013 quelle attive ammontano a 9.508, 116 imprese in meno rispetto all’analogo periodo del 2012, con un decremento del 1,2%. Il calo ha riguardato la quasi totalità dei settori manifatturieri, con una particolare sottolineatura per il comparto più consistente, vale a dire la fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari, ecc.) nella quale è assai diffusa la subfornitura, le cui imprese attive sono diminuite del 3,4%

Commercio estero

  • Diminuisce l’export della regione, per Ferrara si registrano variazioni negativi più pesanti rispetto al dato medio regionale

  • I settori più rappresentativi dell’export ferrarese, mezzi di trasporto e chimica, in questo trimestre, sono i maggiori responsabili della caduta del commercio estero. Il sistema moda contribuisce invece a rallentare questo calo, insieme ai prodotti agro-alimentari.

  • La contrazione dell'export ferrarese riguarda soprattutto l’area europea (-25,5%), verso cui è indirizzato il 61% delle esportazioni ferraresi. Diminuzione più rilevante della media anche per l’area euro (-31%)

  • In controtendenza alcuni mercati emergenti nei quali le imprese ferraresi hanno saputo intercettare la costante crescita dei consumi, Brasile, Russia e Turchia. Rallentano la caduta delle esportazioni soprattutto i risultati positivi conseguiti negli USA.

  • L’andamento per destinazione dell’export, dimostra che senza una soluzione della crisi europea, i mercati esteri potranno offrire un limitato sostegno alla crescita del prodotto interno lordo.

Fallimenti e protesti

  • Primo trimestre ancora difficile per le imprese, con procedure di default in crescita, tendenza rilevata anche a livello nazionale.

3.426 imprese guidate da under 35

Se a fine 2012 il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a Ferrara raggiungeva il 40,5%, una porzione cospicua degli under 35 il lavoro ha deciso di crearselo da sé, aprendo una impresa. Al Registro delle imprese della Camere di commercio, a fine 2012, risultavano iscritte 3.426 imprese giovanili, pari al 9% del totale delle imprese registrate a livello complessivo. Rispetto al 2012, la loro numerosità, al contrario di quanto avvenuto a livello nazionale è diminuita del -3,5%, nonostante un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni di 389 unità in più. Il calo è quindi dovuto ad imprese non più definibili “giovani”, il cui titolare o la maggioranza della compagine sociale ha già superato i 35 anni.

La reattività e il coraggio di fare impresa dei giovani, spinti prima di tutto dalla voglia di cogliere un’opportunità di business valorizzando le proprie capacità e competenze – anche sviluppando strategie innovative di prodotto e di processo - è però dimostrata dai numeri delle iscrizioni (oltre 700 in un anno) aumentate nel corso del 2012 rispetto all’anno precedente del 9%. Il corrispondente indicatore riferito alle imprese non giovanili è stato invece negativo.

Lo stesso bacino di disoccupati giovani fornisce un vero e proprio ‘esercito di riserva’ di potenziali neo-imprenditori, che potrebbero essere avviati all’autoimpiego tramite strumenti di finanza dedicata (venture capital, microcredito, crowd funding per le iniziative più piccole) e opportuni percorsi di crescita e formazione nel campo, ad esempio, della cultura manageriale, delle competenze sull’impresa e sul lavoro, dell’apprendimento e applicazione delle tecnologie (anche in chiave green), dell’internazionalizzazione.

884 imprese di giovani donne

All’interno dell’universo delle imprese degli under 35, quelle a conduzione femminile appaiono particolarmente diffuse. Le imprese di giovani donne rappresentano, infatti il 25,8% del totale delle imprese guidate da under 35, mentre le imprese “rosa” nel loro complesso incidono sul totale delle attività registrate alle Camere di commercio per il 21,5%. Pari 884 unità, le imprese di giovani donne incidono per l’11% sul totale delle imprese “rosa”. Ciò rende particolarmente evidente in questo caso la reattività e capacità di risposta di questa componente della società, spesso penalizzata sul mercato del lavoro. E la “voglia di fare impresa” delle giovani donne non si è fermata, malgrado la crisi: tra il 2011 e il 2012, a fronte di un modesto incremento, misurato dal tasso di evoluzione dello 0,2%, il saldo tra iscrizioni e cessazioni è stato di 123 unità, di molto superiore al dato dell’anno precedente (+93).

727 le imprese straniere di under 35

Interessante risulta essere anche l’incidenza e l’espansione dell’imprenditoria giovanile straniera che, con le sue 727 imprese registrate, rappresenta il 21,2% del totale dell’imprenditoria giovanile e poco meno di un terzo di quella “etnica” complessivamente considerata. Elevata la sua dinamica di crescita (+5,7% tra il 2011 e il 2012, con le imprese iscritte nel 2012 che hanno superato di 136 unità quelle cancellate).

Un terzo delle imprese giovani è artigiano

Anche l’ingresso dei giovani nel mondo dell’artigianato è piuttosto frequente (il 32,8% delle imprese giovanili è a carattere artigiano, per un totale complessivo di quasi 1.124 unità, pari al 11,7% dell’intero comparto). Un segnale di vitalità di un segmento che per tanti aspetti è fortemente penalizzato dalla crisi.

33 imprese cooperative giovani

Anche il ‘volto’ giovanile del mondo cooperativo, sebbene ancora piuttosto minoritario nel panorama delle imprese di under 35 ferraresi, mostra una certa tenuta, indicando come le finalità mutualistiche e di relazionalità particolare con il territorio e con le comunità locali tipiche del cooperativismo siano in grado di fornire crescenti soluzioni occupazionali alla crisi del mercato del lavoro. Le cooperative di giovani erano 33 a fine 2012 e rappresentavano il 6,7% del totale delle imprese cooperative.

 

Dati strutturali dell’economia locale

Argomento

Indicatore

Ferrara

Regione

Italia

Demografia

Popolazione per kmq

134,1

196,3

197,1

Percentuale di cittadini stranieri

7,1%

10,5%

6,8%

Indice di vecchiaia

233,3%

169,5%

148,6%

Tasso migratorio con l’estero (stime)

5,9‰

7,6‰

5,3‰

Tasso di natalità (stime)

7,8‰

9,4‰

9,1‰

Tasso di mortalità (stime)

12,9‰

10,7‰

9,7‰

Tessuto imprenditoriale

Imprese attive

34.013

424.213

5.239.924

Unità locali attive

40.903

513.336

6.308.828

Imprese attive per kmq

12,9

19,2

17,4

Peso % delle società di capitali

12,9

18,6

18,4

Peso % delle ditte individuali

66,3

58,6

62,2

Imprese iscritte prima del 1980

5,9

6,9

5,5

Imprese iscritte dopo il 2000

51,8

55,3

57,3

Percentuale di imprese agricole

20,7

14,9

15,0

Percentuale di imprese artigiane

28,4

33,0

27,2

Imprese attive femminili

22%

7.354

21%

24%

Imprese attive giovanili

9%

3.174

9%

11%

Imprese attive straniere

7%

2.315

10%

8%

Mercato del lavoro

Tasso di disoccupazione totale

11,1%

7,1%

10,7%

Tasso di disoccupazione femminile

12,1%

7,9%

11,9%

Tasso di disoccupazione giovanile (15-24)

40,5%

26,4%

35,3%

Tasso di occupazione totale

65,8%

67,6%

56,8%

Tasso di occupazione femminile

61,3%

61,3%

47,1%

Percentuale di occupazione dipendente

78,5%

76,2%

75,2%

Occupazione agricola %

5,2%

3,8%

3,7%

Occupazione nell’industria %

25,4%

32,8%

27,8%

Occupazione nei servizi %

69,4%

63,4%

68,5%

Risultati economici

PIL pro capite 2011

26.960,9 €

30.571,6 €

24.275,4 €

Peso % valore aggiunto agricolo

4,4%

2,3%

2,0%

Peso % valore aggiunto industriale

21,1%

24,6%

18,5%

Peso % valore aggiunto costruzioni

6,0%

5,5%

6,1%

Peso % del valore aggiunto dei servizi

68,6%

67,6%

73,4%

Peso % del valore aggiunto artigianato

14,9%

14,0%

12,0%

Produzione Lorda Vendibile coltivazione erbacee

49,9%

28,9%

 

Produzione Lorda Vendibile coltivazione legnose

23,2%

23,2%

 

Produzione Lorda Vendibile prodotti zootecnici

26,9%

47,8%

 

Apertura dei mercati

Propensione all’export

28,1%

39,7%

27,8%

Grado di apertura

38,4%

62,4%

54,9%

 

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Ufficio Stampa E-mail: stampa@fe.camcom.it Tel: 0532 783802 - 903

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