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Comunicato Stampa n. 28 - 18 giugno 2020

— archiviato sotto:
ultima modifica 18/06/2020 10:37

Govoni: “Ad ogni crisi, anche recente, ci siamo sempre rialzati, ma perdendo ogni volta un pezzetto della nostra competitività nei confronti del resto del mondo. Non può più accadere, non possiamo più permettercelo” - STATI GENERALI: CAMERE DI COMMERCIO CATALIZZATORI A LIVELLO LOCALE - 37 le attestazioni rilasciate dalla Camera di commercio alle aziende ferraresi per evitare l’applicazione di penali per i ritardi nell’adempimento dei contratti commerciali internazionali

Le imprese devono sentirsi nuovamente protagoniste e, in questo processo di ricostruzione, le Camere di commercio svolgono un ruolo utilissimo di catalizzatore a livello locale, di raccordo tra i diversi soggetti per coordinarne gli interventi ed evitare inutili dispersioni, di punto privilegiato di ascolto e di interpretazione delle istanze delle imprese per dare voce soprattutto a quelle più piccole; di collegamento tra territori e reti globali; di ideazione e di animazione di nuove progettualità, di raccordo tra le linee di intervento del Governo e la miriade di piccole e micro imprese. E’ quanto è emerso, martedì scorso, agli Stati Generali convocati dal Governo cui ha partecipato, in rappresentanza delle Camere di commercio italiane, Andrea Prete, vice presidente di Unioncamere.

Dal periodo di lockdown alla ripartenzaha sottolineato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara - abbiamo investito oltre un milione di euro per mettere in atto azioni tempestive, tagliate a misura di impresa su cinque ambiti di intervento: credito, digitale, export, turismo, informazione sui provvedimenti, oltre all’affiancamento alla Prefettura per individuare le attività che potevano restare aperte. 600 mila euro è la cifra che abbiamo destinato soltanto al credito per venire incontro al grave deficit di liquidità delle imprese”. “In questi mesi – ha concluso il presidente della Camera di commercio - si sono susseguiti troppi provvedimenti con misure frammentate, ora occorre un piano pluriennale di rilancio. Ad ogni crisi, anche recente, ci siamo sempre rialzati, ma perdendo ogni volta un pezzetto della nostra competitività nei confronti del resto del mondo. Non può più accadere, non possiamo più permettercelo”.

L’indagine congiunturale dell’Ufficio Studi dell’Ente di Largo Castello relativa al primo trimestre 2020 conferma il calo di tutti i principali indicatori, conseguenza del coronavirus e delle misure messe in atto per arginare l’epidemia. Con il lockdown di marzo, infatti, molte imprese feraresi hanno visto un fermo totale o parziale e la domanda della maggior parte dei beni e servizi di consumo ha registrato una battuta d’arresto. Si evidenziano profonde differenze tra comparti, dovute ai mercati verso cui è orientata la produzione e alla possibilità di proseguire l'attività solo per alcune tipologie di imprese e di filiere.

Rilasciate, intanto, a 37 aziende ferraresi le attestazioni della Camera di commercio per evitare l’applicazione di penali per i ritardi nell’adempimento dei contratti commerciali internazionali. Invocate, dunque, dall’Ente di Largo Castello le condizioni di forza maggiore derivanti dall’attuale fase di emergenza sanitaria da covid-19, che hanno così permesso di evitare la risoluzione dei contratti di fornitura in essere con l’estero, con pagamento di penali e mancato rientro dai costi delle commesse già sostenuti.

Sul sito dell’Ente di Largo Castello www.fe.camcom.it è già disponibile lo schema di dichiarazione in lingua inglese, con il quale il singolo imprenditore potrà attestare di non aver potuto assolvere nei tempi agli obblighi contrattuali precedentemente assunti per motivi imprevedibili e indipendenti dalla volontà e dalla capacità aziendale.

 

 

 

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