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Comunicato Stampa n. 46 - 30 giugno 2014

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ultima modifica 02/07/2014 10:29

Govoni: “Un piano strategico non è l’elenco delle richieste che una comunità rivolge alle amministrazioni, non è neppure un libro dei sogni. E', invece, un patto tra tutti coloro che hanno responsabilità per un percorso di sviluppo riconosciuto come condivisibile e possibile, al quale ritenersi impegnati, ognuno per la sua parte” - COMPETITIVITA': CAMERA DI COMMERCIO AL LAVORO PER UN PROGETTO STRATEGICO DI RILANCIO DELL'INTERO TERRITORIO PROVINCIALE - Dall'Ente di Largo Castello 4 milioni e mezzo di euro nei prossimi tre anni, governo Renzi permettendo.

 

Presto un Tavolo di confronto per delineare un nuovo quadro per le piccole e medie aziende, incentivando la libertà di impresa, il lavoro e la competitività sul territorio ferrarese. Questo l'obiettivo della Camera di commercio di Ferrara, la cui Giunta, presieduta da Paolo Govoni, in questi giorni è al lavoro al fine di individuare, in stretta collaborazione con le associazioni economiche, temi e priorità su cui agire con maggiore urgenza ed efficacia. Temi e priorità, rispetto ai quali l'Ente di Largo Castello chiederà agli Attori locali (Regione, Sindaci, Università, componenti culturali, terzo settore, organi di informazione, ecc.) di giungere a definire, in tempi brevi e in modo condiviso, un'agenda di interventi in relazione ai temi della crescita e del rilancio dell'occupazione, del rinnovamento del welfare locale, della coesione e della qualificazione dell'intero territorio ferrarese.

 “Ferrara – ha sottolineato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio - ha tutte le carte in regola per far ripartire un ciclo di progettualità, di pensare e realizzare il proprio futuro. Le competenze locali non mancano: imprese che innovano, start up, talenti, abilità creative. Occorre mettere a sistema le migliori nostre eccellenze per ridare slancio ad una prospettiva di sviluppo di grande respiro, in un'ottica internazionale. Pensando al futuro di Ferrara – ha concluso Govoni – vediamo di fronte a noi un territorio vitale, aperto all’iniziativa delle persone e al cambiamento. Un luogo del poter fare, che incoraggi l’innovazione e lo sviluppo, un ambiente abilitante, produttivo, dove ognuno possa trovare le condizioni favorevoli per il proprio progetto di vita. Nella nostra visione, Ferrara deve diventare il territorio delle opportunità”.

 Nove le “direzioni di sviluppo”, per le quali la Camera di commercio di Ferrara immagina di destinare, nei prossimi tre anni, non meno di 4 milioni e mezzo di euro, sempre che l'idea del Governo Renzi, che prevede, lo ricordiamo, il dimezzamento dei diritti che le imprese pagano annualmente agli Enti camerali (un risparmio di 80 euro a impresa per intenderci), non vada in porto. Campi di azione, quelli su cui sta lavorando la Giunta della Camera di commercio, legati dunque alle vocazioni produttive (manifatturiero, terziario avanzato, agricolo, ecc.) e culturali del territorio, in cui sperimentare nuovi strumenti e, soprattutto, far convogliare un necessario cambio di mentalità:

  1. Favorire le imprese: l’economia locale è fondata principalmente sull’impresa privata, in tutte le sue forme. L’impresa va considerata come intrapresa di soggetti che rischiano in proprio, mettono in gioco le loro capacità, ma devono essere aiutati e sostenuti da una visione di sviluppo sociale e economico complessiva di cui tutti si fanno portatori: il sistema della formazione a tutti i livelli, le istituzioni pubbliche e il sistema finanziario.

  2. Il welfare come motore di sviluppo: l’economia sociale, insieme variamente riconducibile ai concetti di economia civile, non profit, terzo settore, è spesso considerata un ambito economico marginale, anche se nei fatti (e per vari motivi) risulta il contrario. L’economia sociale è economia a tutti gli effetti: garantisce e favorisce le condizioni per la crescita, offre lavoro, sostiene la tenuta dei consumi, è fortemente radicata sul territorio. 

  3. Dare maturità al sistema turistico-culturale, con un'offerta partecipata e un'industria produttiva: il turismo, e ancor più la cultura e gli eventi, hanno dato, negli anni, un grande contributo alla trasformazione di Ferrara e della sua provincia, fondamentale anche per lo sviluppo sociale e economico. Ora bisogna accettare la sfida dei tagli e della selettività dell’investimento pubblico, e quindi la valutazione del contributo reale di ogni attività culturale cofinanziata dal pubblico, in un’ottica comparativa.

  4. Una Pubblica amministrazione rinnovata: per la Camera di commercio occorre promuovere il rinnovamento delle istituzioni, coinvolgendo figure professionali, conoscenze, modelli di governance. Una trasformazione dell'Amministrazione pubblica improntata all’efficienza è una necessità che andrà a beneficio di tutti, diventando anch’essa principio abilitante: sia per la capacità con cui risponderà ai bisogni del territorio, sia per lo spazio d’azione che lascerà all’iniziativa privata.

  5. Connotare il concetto di Smart City: qualsiasi scelta sulla direzione da adottare dovrà essere compiuta tenendo conto di due aspetti: da un lato, le opportunità offerte dalle nuove tecnologie nel cambiare i paradigmi operativi dell’azione pubblica, che devono generare effetti misurabili di efficientamento economico; dall’altro, le ricadute economiche di queste declinazioni strategiche, da valutare in relazione allo sviluppo dei settori produttivi e terziari di riferimento.

  6. Trasporti e mobilità: appare evidente che le principali ragioni dei ritardi in ambito infrastrutturale siano da attribuire alle carenze strutturali delle risorse pubbliche e alle limitatissime capacità di investimento degli enti locali. Di fronte a questo scenario, per la Camera di commercio occorre rafforzare la capacità di cooperazione del sistema, dalla scala locale fino alla dimensione regionale, in vista di un rapporto efficace con la dimensione nazionale dei finanziamenti. Per farlo, bisognerà però anche sviluppare nuove competenze sui modelli innovativi di finanziamento per i progetti infrastrutturali, quali la finanza di progetto, il leasing in costruendo, i project bond.

  7. Rapporto Università e imprese, driver fondamentale di sviluppo: la maggiore integrazione tra Università e imprese è una delle più grandi opportunità di sviluppo per il sistema locale nel suo complesso. Molti campi della ricerca più avanzata sono infatti trasversali tra le diverse scienze e richiedono un approccio interdisciplinare che coinvolga le competenze scientifiche e tecnologiche e le scienze umane e economiche. Le scienze della vita, i progetti smart city, nonché le stesse tematiche prioritarie dell’VIII Programma Quadro Horizon 2020 ne sono un esempio significativo.

  8. Qualità urbana diffusa, che richiede una visione relativa ai modelli dell’abitare, del lavorare, del consumare e dell’impiegare il tempo libero da riformulare al passo con i tempi e i cambiamenti della società (uso degli spazi pubblici e degli edifici dei centri storici, intesi come patrimonio unico per la qualità della vita dei cittadini e l’attrazione dei turisti; attività minute, più private e spontanee di micro-riqualificazione; elaborazione di modelli innovativi e ambientalmente sostenibili per gli sviluppi residenziali, commerciali e produttivi; utilizzo del patrimonio industriale dismesso, quale grande potenzialità di rilancio delle attività produttive, anch’esso però secondo modelli innovativi e inclusivi che rispondano alle reali domande delle imprese e delle professioni).

  9. Investimenti Diretti Esteri: l'analisi dei principali indicatori di attrattività territoriali inducono la Camera di commercio a ritenere che ci siano asset, condizioni ed opportunità non sfruttate e potenzialmente in grado di garantire per il futuro ampi margini di miglioramento della presenza di investimenti sul territorio ferrarese, a condizione che si attivi un circolo virtuoso tra Impresa-Turismo di qualità-Accessibiltà fisica e digitale.

 Presto dunque, in Camera di commercio, un Tavolo di confronto con gli Attori locali per la creazione di nuove condizioni di sviluppo in grado di dar risposta, tra i tanti, a tre quesiti fondamentali:

  • Che cosa volgiamo diventare” (visione)

  • Che cosa sappiamo fare” (competenze)

  • Contro chi competiamo” (scenario competitivi)

 

 

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