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Comunicato Stampa n. 74 - 27 settembre 2011

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ultima modifica 26/03/2013 13:57

Resta critica la quota percentuale di imprese della provincia esportatrici (13%), tra le più basse della Regione. CRISI: IMPRESE FERRARESI VERSO UN AUTUNNO INCERTO. 2° trimestre 2011: fermi commercio e costruzioni.

L’accresciuta incertezza sull’intensità della ripresa internazionale e le forti tensioni sul debito - non solo dell’Italia ma dell’intera eurozona e degli USA - gettano un cono d’ombra sulle prospettive delle imprese ferraresi alla ripresa autunnale. Eppure, produzione, fatturato, ordinativi e, soprattutto, export del manifatturiero erano ancora in crescita nel II trimestre, anche se con minore velocità rispetto all’inizio dell’anno. A trainare è stata soprattutto la media impresa che vende all’estero, nonostante l’andamento dei mercati internazionali in piena turbolenza, mentre quanti si rivolgono al mercato domestico stentano ancora a invertire la marcia. D’altro canto, i consumi delle famiglie non pare riescano a recuperare, come mostrano i risultati raggiunti nello stesso periodo dalle imprese del commercio e dei servizi. Questo mostra l’indagine congiunturale effettuata dall’Osservatorio dell’economia della Camera di Commercio, che raccoglie dalle imprese di tutti i settori economici un altro segnale in chiaro-scuro: le previsioni relative all’occupazione dipendente per il 2011 vedono un ulteriore, forte rallentamento della flessione occupazionale rispetto allo scorso anno.

A “trainare”, dunque, la congiuntura della nostra provincia è rimasto ormai solo l’andamento delle esportazioni, tanto che quanti si rivolgono al mercato domestico, ed in particolare le imprese artigiane, stentano ancora ad invertire la marcia. Si è, inoltre, sensibilmente ridimensionato, rispetto ai primi 8 mesi del 2010, il ricorso alla Cassa integrazione guadagni, sia per quanto riguarda gli interventi straordinari (-55,7%, ben più che nella media regionale ed in quella nazionale, anche se con andamenti disomogenei tra i vari comparti), che per quelli ordinari (-59,7%). Stesso andamento, seppure più contenuto, lo si registra per gli interventi in deroga (-10,8%). Resta, tuttavia, debole il tono di attività nel comparto provinciale delle costruzioni, e nemmeno i consumi delle famiglie riescono a recuperare, come mostrano i risultati raggiunti nello stesso periodo dalle imprese del commercio, soprattutto per i prodotti alimentari. 

“Questo – ha sottolineato Carlo Alberto Roncarati, presidente della Camera di Commercio di Ferrara - è un momento di scelte importanti, in cui la politica non deve perdere l’occasione di investire sul futuro. E l’investimento più importante di tutti deve essere fatto sui giovani. Attraverso il sostegno alle famiglie, favorendo un sistema scolastico più orientato al lavoro, incentivando la vocazione all’impresa”.

Più in particolare, la produzione dell’industria manifatturiera è cresciuta del 2,6% rispetto allo stesso trimestre del 2010, in misura ridotta rispetto all’aumento medio registrato a livello regionale (+3,5%), ma in graduale crescita rispetto ai trimestri precedenti. Anche rispetto al trimestre precedente, il saldo attivo tra imprese che hanno dichiarato un aumento o una diminuzione dell’attività continua a presentare contenuti miglioramenti, che riguardano anche il comparto artigiano, pur caratterizzato da un profilo decisamente più  basso rispetto all’intero settore manifatturiero. Questa dinamica - moderatamente espansiva - ha interessato tutte le classi dimensionali, sia pure con diversa intensità: dall’1,8% nelle imprese più piccole, con scarsa propensione al commercio estero, al 2,6% nelle imprese di maggiori dimensioni. Per quanto riguarda l’andamento nei vari comparti, rispetto al trimestre dello scorso anno, si segnala un rallentamento dei livelli produttivi limitato alle sole industrie alimentari ed a quelle del legno-mobilio e della carta e stampa. Viceversa migliora il saldo per l’intero comparto della meccanica, ed in particolare per le industrie dei metalli (che registrano la crescita maggiore in assoluto rispetto allo stesso periodo del 2010), molte delle quali lavorano in sub-fornitura, nonchè per gli stessi mezzi di trasporto.

Decisamente più contenuta, rispetto alla produzione, la dinamica del fatturato: la sua crescita tendenziale si è attestata al 2,1%, risultato, questo, inferiore a quello rilevato per l’intera regione (+3,1%). Non trascurabili appaiono, al riguardo, le differenze di ordine dimensionale: +1,0% per le piccole imprese e +2,4% per quelle più grandi. Anche la domanda conferma una dinamica positiva, seppure in fase di rallentamento rispetto al trimestre precedente: il suo valore è infatti in crescita del 2,3%, ma sempre al di sotto del +3,5% rilevato nel trimestre precedente. Un rallentamento si segnala, infine, per il comparto delle macchine elettriche ed elettroniche, oltre che nel “legno, carta, stampa ed editoria”. Una conferma di questo rallentamento in atto proviene anche dal periodo di produzione assicurata dal portafoglio ordini, attestatosi su 5,7 settimane, ed inferiore sia al trimestre precedente, che al dato medio regionale di 8,6 settimane.

Come detto, è l’andamento delle esportazioni alla base della graduale risalita produttiva. In base all’indagine campionaria, il tasso di crescita della domanda complessiva non raggiunge nemmeno la metà di quello della sua componente estera. Anche in termini valutari complessivi la crescita delle esportazioni nel corso dell’intero primo semestre è proseguita a ritmi molto sostenuti.

Le previsioni per il trimestre successivo mostrano, analogamente a quanto si verifica in ambito regionale, un peggioramento: in particolare un sensibile rallentamento sia dei livelli produttivi che degli ordinativi previsti, in misura maggiore di quelli provenienti dal mercato interno rispetto a quello estero. I comparti che ne potrebbero essere interessati in misura particolare sono quelli della meccanica (ed in particolare le macchine elettriche ed elettroniche), il “sistema moda” e le industrie alimentari.

Più debole rispetto all’intero settore manifatturiero, seppure in fase di apprezzabile miglioramento, è risultata poi anche nel secondo trimestre l’evoluzione dell’artigianato. L’andamento della produzione, in lieve crescita congiunturale, rimane tendenzialmente inferiore rispetto a quello dell’intera industria (+1,4%, contro +2,6%), analogamente al trend regionale, però l’aumento degli ordinativi (+2,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) tende ad allinearsi, per la prima volta da tempo, a quello complessivo. Anche se continua a riguardare in modo prevalente la componente interna della domanda.

Riconfermato nel secondo trimestre di quest’anno, l’andamento debole nel comparto delle costruzioni, che perdura ormai senza soluzione di continuità dall’estate 2008. Il fatturato è risultato in diminuzione tendenziale dell’1,7%, un dato peggiore rispetto al valore medio regionale (-1,0%), oltre che rispetto a quello provinciale del trimestre precedente. Pure le previsioni per il trimestre successivo si mantengono improntate al pessimismo. Le imprese artigiane operanti nel settore registrano peraltro una performance meno negativa (-0,9%), che è quasi in linea con quella regionale. L’incertezza dello scenario complessivo continua a condizionare l’evoluzione del commercio, che rimane stagnante e dotata di ben poco slancio: -0,1% le vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, meglio comunque che in ambito complessivo regionale (-0,7%). Il dato medio è la risultante di andamenti diversificati: in particolare, quelli tra la G.D.O. (le cui vendite sono aumentate tendenzialmente dell’1,8%) ed il dettaglio tradizionale e specializzato, che rimane sempre in territorio negativo. Ed inoltre persiste una decisa diversificazione tra il trend dei prodotti non alimentari, che - in controtendenza con quanto si verifica in ambito complessivo nazionale - “tengono” a fatica, e prodotti alimentari, le cui vendite calano invece del 3,6%.

 

Serie storica dell’andamento della produzione industriale
(variazione % su stesso trimestre anno precedente) I trimestre 2003 – II trimestre 2011

 

Media 2010

1° trim. 2011

2°trim. 2011

Industria manifatturiera

0,0

2,1

2,6

1-9 dipendenti

-2,6

1,0

1,8

10 dipendenti e oltre

0,5

2,5

2,8

Artigianato

-1,8

0,3

1,4

Fonte: Osservatorio dell’economia della Camera di Commercio di Ferrara - Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera

 

Previsioni per l’economia ferrarese III trimestre 2011
(distribuzione % risposte delle imprese)

 

1-9 dipendenti

10 dipendenti e oltre

 

Aumento

Staziona-rietà

Diminuzione

Saldo tra aumento e diminuzione

Aumento

Staziona-rietà

Diminuzione

Saldo tra aumento e diminuzione

Produzione

20

66

14

6

22

64

15

7

Fatturato

21

64

14

7

20

63

17

3

Ordini totali

20

67

13

7

21

68

10

11

Ordini esteri

13

85

2

11

13

85

2

11

Fonte: Osservatorio dell’economia della Camera di Commercio di Ferrara - Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera

 

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